Le Streghe e Benevento

Schermata 2016-01-25 alle 17.06.46Benevento è una delle città che più di ogni altra ha legato il suo nome a quella delle streghe. Essa rappresentava una delle mete preferite delle streghe d’Europa che, secondo la leggenda, si riunivano sotto un misterioso e  gigantesco albero di noce dando vita per molti secoli a  raduni diabolici chiamati sabba, ispirando le fantasie più inquietanti di numerosi scrittori, pittori e musicisti.

Il binomio Streghe - Benevento affonda le proprie radici in tempi assai remoti, quando i Longobardi scelsero la città come sede del proprio dominio. Secondo la leggenda i guerrieri longobardi avevano l’abitudine di riunirsi sotto un albero di noce, sacro al dio Odino, ai cui rami appendevano pelli di montone che, dopo aver sminuzzato a colpi di frecce e lance, inghiottivano nella convinzione di assumere la forza del montone stesso.

Come tutti gli eserciti erano accompagnati da donne che assistevano a tali tornei, e a tarda sera erano accesi grandi fuochi e uomini e donne si riscaldavano con vino, balli e altro. Intorno al settimo secolo nel tentativo di arginare la diffusione del paganesimo il vescovo Barbato, divenuto poi santo, e autore della conversione al Cristianesimo della nobiltà longobarda,fece tagliare il grande albero di noce venerato dai longobardi che, tuttavia,  continuarono a praticare i propri riti sotto ad alcuni alberi ritenuti sacri illuminando la notte con fuochi e accompagnandosi alle donne.

Nel buio le fiamme dei falò sembravano le lingue di fuoco dell’inferno, e le ombre di uomini e donne davano l’impressione di essere quelle di diavoli e streghe.

Bisogna sottolineare, inoltre, che il culto pagano dei barbari si innestava su quello ancora più antico della dea Iside. Con il passaggio dalla dominazione sannita a quella latina, infatti, si verificò l’assimilazione di nuovi culti compreso quello della dea di origine egizia Iside. Proprio a Benevento sorgeva un tempio dedicatole e ancora oggi nel centro della città si elevano  in suo onore due obelischi con iscrizioni geroglifiche che la definiscono “signora delle stelle, signora del cielo, della terra e del sottoterra”.

Benevento, come visto, è molto conosciuta per essere la “città delle streghe”, il luogo in cui le streghe di tutto il mondo si incontravano per celebrare il Sabba sotto un secolare albero di noce. Non era un noce qualsiasi ma era altissimo e incredibilmente sempreverde.

Ma dove era questo noce? Perché era stato scelto dalle streghe?

Bisogna evidenziare innanzitutto che nella tradizione quest’albero non ha mai goduto di buona fama. I motivi sono diversi: i suoi frutti sono racchiusi in un involucro ligneo che ricordano un cervello nella scatola cranica, alla base del tronco l’erba cresce più rada e le sue foglie contengono sostanze tossiche per l’uomo.

L’albero, inoltre, possiede la straordinaria capacità di accogliere in sé il bene e il male poiché l’errata manipolazione delle sue parti può trasformare in maligna la sostanza in origine capace di guarire.

Questa ambivalenza lo avvicina molto alla natura propria delle streghe. Esso sorgeva nella cosiddetta “ripa delle janare”, lungo il fiume Sabato, e secondo il Piperno si levava nella proprietà del nobile Francesco De Gennaro la cui tenuta costeggiava il fiume Sabato, nell’angolo sud occidentale vi sorgeva un noce dalle dimensioni spropositate che probabilmente è l’albero in questione. La zona, inoltre, era il principale luogo in cui le streghe raccoglievano erbe medicamentose ma anche allucinogene come l’aconito, la belladonna e l’antimonio.